
Si nota subito non si tratti della solita Enyaq: colore verde Mamba, dettagli rossi, cerchi generosi e la sigla RS a fugare ogni dubbio.
Skoda non ha intenzione di rimanere indietro sul fronte elettrificazione, ma lo vuole fare a modo proprio.
Raggruppate tutte le tecnologie elettriche del gruppo Volkswagen e messe a disposizione del segmento sportivo del Brand Ceco, il risultato è lei: Enyaq RS iV
Il family feeling è spiccatamente Skoda e la volumetria la avvicina alla cugina ID.4.
Rispetto a quest’ultima qui i muscoli non sono nascosti ed anzi, invogliano a scoprire un suv fatto di sostenibilità , ma anche performance.
Il body kit dedicato mette in risalto i dettagli in nero lucido, mentre lo sguardo incisivo e la nuova calandra illuminata Crystal Face, raccontano un concentrato tecnologico da segmento premium.
All’interno si respira un’aria scura e racing, con il nero a dominare tutte le superfici, giocando con chiari-scuri materici dati da materiali carbon look e pelli ecologiche ad effetto scamosciato.
A dominare la plancia troviamo il solito display a sbalzo, cuore del controllo della vettura nonché centro di intrattenimento per i passeggeri. Più interessante è invece il cockpit digitale, sempre fedele nelle grafiche rispetto al resto del Gruppo ma perfettamente integrato stilisticamente all’interno della plancia e privo di riflessi.

Se l’estetica racconta una vettura di carattere, che vuole puntare sul dinamismo, i ritocchi sotto la carrozzeria ne sono la conferma.
La potenza e delegata a due propulsori elettrici, uno per asse, in grado di erogare fino a 300 Cv ed offrire una trazione integrale mantenendo gli ingombri al minimo.
La potenza viene gestita dal computer attraverso il selettore delle modalità di guida, da Eco a Sport, modificando drasticamente la risposta di Enyaq RS iV.
In Eco questo Suv sa essere pratico in città, silenzioso e quasi autonomo in autostrada, consentendo comunque ottime percorrenze al netto dei 77 kWh di batteria disponibili.

Quando invece si seleziona l’impostazione più performante, l’accelerazione diventa irruenta, le sospensioni si irrigidiscono e si apprezza tutto il lavoro di assetto dei tecnici RS.
Certo non ci troviamo a bordo di una spyder da mezza tonnellata, qui il peso è considerevole ma grazie all’ingegnerizzazione della piattaforma MEB, rimane concentrato nella parte inferiore, offrendo un baricentro bassissimo.