
Il ministro dei Trasporti Graziano Del Rio ha firmato il decreto ministeriale che introduce in Italia la direttiva europea in materia di revisioni dei veicoli. L’obiettivo della normativa è di rendere più efficaci i controlli, rendondo cosí più difficile le truffe. Il provvedimento è il decreto ministeriale n. 214 del 19 maggio 2017, e all’allegato 1 contiene la dettagliata descrizione dei controlli che devono essere compiuti con le modalità per compierli. Le nuove regole contenute nel decreto saranno valide dal maggio 2018.
Arriva il certificato
La novità più rilevante prevista dal decreto è il certificato di revisione che sarà rilasciato dopo il superamento della ispezione di controllo. Infatti, non ci sarà più solo la semplice segnalazione sulla carta di circolazione, ma anche un vero e proprio certificato stampato. In questo certificato saranno contenute molte informazioni che mirano a rendere la revisione più efficace ai fini della sicurezza del veicolo e del suo impatto ambientale.
Cosa troveremo sul Certificato
Una grande novitá è che il documento conterrà anche il chilometraggio rilevato, ciò per cercare di impedire di taroccare il contachilometri. La percorrenza effettuata sarà tenuta sotto controllo dai centri di revisione e riportata sul citato certificato. Questo a partire dal quarto anno di vita dell’autoveicolo e poi ogni due anni, cioè con la cadenza dell’obbligo di revisione.
Una nota importante è il fatto che il decreto preveda che “la manomissione del contachilometri è punibile ai sensi del Codice della strada”; ciò anche se poi la sanzione prevista (per infrazione dell’articolo 79 del Codice: “Veicolo con caratteristiche o dispositivi alterati o non funzionanti”) è attualmente di soli 85 euro. Il controllo del chilometraggio percorso è affidato all’ispettore che effettua la revisione, che non fa altro che leggere il contachilometri e verificare se ci sono evidenti segni di manomissione dello stesso.
Sul certificato di revisione saranno riportate le seguenti informazioni: numero di telaio; targa di immatricolazione; luogo e data del controllo; lettura del contachilometri al momento del controllo; categoria del veicolo; carenze individuate e livello di gravità; risultato del controllo tecnico; data del successivo controllo tecnico o scadenza del certificato attuale; nome del centro revisioni che ha effettuato il controllo e firma o dati identificativi dell’ispettore responsabile.
Altra novità del decreto è la creazione di un “organismo di supervisione” chiamato a verificare il corretto funzionamento dei centri di revisione. A essere controllati saranno le strutture dei centri, il personale che compie le ispezioni e l’andamento delle revisioni stesse. La nuova figura è previsto che venga introdotta dal 2023.
Per le tariffe, il decreto non modifica le modifica: 45 euro se si compie la revisione presso un centro della Motorizzazione e 66,88 se ci si rivolge a un’officina privata abilitata alle revisioni. Va però detto che le tariffe vengono modificate con provvedimenti a parte.