Quali saranno i carburanti del futuro? E’ una domanda che tutta l’industria automobilistica si pone ormai da decenni, fin dalle prime crisi petrolifere degli anni ’70.
Al giorno d’oggi, sembra che sia l’elettricità la soluzione favorita a sostituire (prima o poi) i cari vecchi motori a benzina o diesel. A pensarci bene, però, ci sono anche altre tecnologie (alcune altrettanto valide, altre meno) da sfruttare per muovere le quattro ruote di domani: vediamo perciò quali potrebbero essere i dieci carburanti da utilizzare per “fare il pieno” alle nostre vetture future.
GPL
Il Gas di Petrolio Liquefatto (GPL) è uno dei combustibili meno inquinanti in commercio, ma è anche uno tra i più conosciuti e diffusi, con una rete di distributori capillare e un prezzo alla pompa più che dimezzato rispetto alla benzina. Anche gli impianti sono diventati, nel corso degli anni, sempre più sofisticati e avanzati, arrivando a garantire le stesse prestazioni dei carburanti tradizionali.
Metano
Altro protagonista in forte ascesa nel mercato dell’auto, Il Metano (o CNG, Compressed Natural Gas) propone numerosi modelli in commercio e una convenienza economica persino maggiore rispetto al GPL. Anche il numero dei distributori è in crescita costante in tutte le regioni italiane.
Elettricità
Secondo molti è il futuro della mobilità su quattro ruote, anche se per ora i risultati migliori sono stati ottenuti nelle vetture ibride, che usano contemporaneamente generatori elettrici e motori a scoppio “tradizionali”. Le vetture esclusivamente “con la spina”, invece, sono ottime in città, ma hanno ancora un’autonomia limitata (oltre a un costo piuttosto alto) per renderle veramente popolari.
Idrogeno
Per qualche tempo è sembrato uno dei carburanti più promettenti per il futuro, a livello di emissioni inquinanti (praticamente nulle) e prestazioni. La realtà pratica ha però frenato lo sviluppo di questa tecnologia, per via di problemi con la sicurezza dei serbatoi delle auto e con lo stoccaggio del combustibile.
Bio-carburanti
Per quanto possa sembrare bizzarra come idea, i carburanti derivati da qualche materiale o sostanza naturale sono già una realtà in alcune parti del globo. Si possono dividere tra gli alcool (ottenuti dalla fermentazione di mais, barbabietole, zucchero o frumento) e gli oli, che derivano da piante come colza, girasole e palma.
Celle a combustibile
Per molti versi simile alla propulsione a idrogeno, la variante a celle a combustibile eliminerebbe quasi definitivamente i problemi sulla sicurezza di quella tecnologia. Il problema, in questo caso, è però legato agli alti costi delle batterie, ma anche alla loro ricarica e sostituzione.
Aria Compressa
In questo caso non si tratta di una tecnologia nuova, dato che già nel 1820 venne effettuato il tentativo di muovere una locomotiva, senza però ottenere grossi risultati. Attualmente, questa applicazione può invece garantire ad alcuni veicoli circa 200 Km di autonomia, con velocità massime che si attestano sui 60 Km/h.
Vapore
Ecco un’altra invenzione già nota da secoli: il vapore è infatti stato la forza motrice più sfruttata in passato, mentre le applicazioni più moderne garantiscono (almeno ad alcuni prototipi) una velocità massima da vera supercar, pari a 240 Km/h.
Motore ad acqua
In questo caso siamo a metà strada tra il mito e la bufala, visto che, almeno finora, nessuno è riuscito a mantenere le promesse che erano state così tanto sbandierate in fase di progetto. E pensare che, in questo caso, non avremmo certo problemi di scorte, dato che il 75% del nostro pianeta è ricoperto d’acqua!
Propulsione muscolare
Chiudiamo in maniera semi-seria con la forza motrice più antica e “green” mai conosciuta, la trazione animale (ma anche umana): stiamo infatti parlando di una delle “tecnologie” più ecologiche che ci siano e che, per funzionare, necessita solo di un po’ di biada o di una bella bistecca!