lunedì, Ottobre 2, 2023
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Patente deteriorata: scatta il ritiro

Il ritiro nei casi in cui non svolge la funzione di abilitazione alla guida e identificazione del soggetto

 

Se “consumata” viene ritirata dagli agenti

Patente “consumata”dal tempo? Attenzione, cari automobilisti. C’è la possibilità che vi venga ritirata perché non più leggibile e quindi non valida come documento. E’ chiaro, parliamo della patente “vecchio stampo”, quella cartacea e non di quella “nuova”, plastificata e quindi meno a rischio deterioramento.

La decisione del ritiro è demandata agli agenti che se la ritroveranno di fronte. A chi opera, la discrezione di capire se il documento, valido sia per attestare l’identità che l’abilitazione alla guida, debba essere sostituito subito.

La procedura per riaverla

Gli agenti che operano il ritiro, devono subito segnalare il tutto alla Motorizzazione Civile – l’ente che rilascia le patenti di guida. Si tratta del ritiro del documento e della sospensione della patente di guida. Scatterà quindi la procedura per ricevere il duplicato, in plastica questa volta. Basta solo che la persona cui si sia stata ritirata la vecchia patente, si rechi entro 40 giorni presso la Motorizzazione Civile con un documento, stavolta leggibile, che attesti la propria identità per ritirare la “nuova”patente.

Le disposizioni ministeriali

La disposizione del ritiro della patente deteriorata non trova la sua base giuridica in una norma di legge ma alcune disposizioni del ministero dell’Interno, del ministero dei Trasporti e del Dipartimento di pubblica sicurezza.

La motivazione giuridica delle disposizioni dei vari enti è centrata sul fatto che un documento deteriorato come la patente non assolve più le sue funzioni: l’identificazione della persona e la sua certificazione all’abilitazione di guida.

Il presente e il futuro

E’ ovvio che tutto è demandato all’abilità di conservazione del documento che ne ha il titolare. Diversi e molteplici sono i casi di usura dei documenti, dati più per altro dalle abitudini della persona stessa. E nel corso del tempo, ci sono stati tanti piccoli escamotage – come le plastificazioni – che hanno permesso una vita più lunga alla patente. Certo è che forse la soluzione migliore è stata la “riduzione in plastica” per meglio posizionarla e conservarla. E per il futuro, si pensa sicuramente ad un chip.

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