In Italia avvengono molti incidenti a causa dei “colpi di sonno” che colpiscono i guidatori.
Le case automobilistiche per arginare il fenomeno e aiutare il guidatore, investono sempre di più in tecnologia per l’auto, soprattutto quelle di recente costruzione, per l’assistenza alla guida e quindi anche in sistemi per la rilevazione dell’affaticame
Sistema per la rilevazione dell’affaticamento del conducente: cos’è?
Questo sistema si basa sui dati relativi all’angolo di sterzata e analizza in maniera costante il comportamento del volante, in genere si attiva dai 60 km/h insù.
Come capisce quando c’è un malessere? Se il conducente non sterza per un breve periodo e d’improvviso compie una brusca correzione della traiettoria, il sistema per la rilevazione dell’affaticamento percepisce questo gesto come un calo di concentrazione. Quindi il sistema mette a confronto la frequenza e l’intensità di queste reazioni con altri dati come: la velocità del veicolo e l’ora del giorno, e nel contempo adopera altri indicatori per calcolare un indice di stanchezza. Se questo valore preso in esame viene superato, il sistema emana un segnale, visivo e acustico, con l’obiettivo di svegliare il conducente e fungere così da allarme.
Il sistema di rilevazione dell’affaticamento, inoltre invia un alert ogni quarto d’ora circa. Nei sistemi più sofisticati c’è la segnalazione se si è in autostrada, della prima area di servizio disponibile per riposare.
Questi sensori per la rilevazione dell’affaticamento del conducente sono molto utili anche per altri sistemi: il controllo di stabilità, il servosterzo elettroidraulico e l’Adaptive Cruise Control. In più, ci sono spesso “occhi elettronici” che seguono la segnaletica orizzontale e intuiscono se l’auto ha un’andatura che non rispetta la carreggiata.