I famigerati controlli minimi all’auto, meglio noti come le verifiche periodiche, sono fondamentali per le automobili.
Nonostante la nostra vita frenetica e le continue corse contro il tempo, è importante chiederci quanto tempo dedichiamo alla nostra macchina e alla sua “salute”.
Oltre alla revisione periodica – imposta dalle normative europee e italiane ogni certo numero di anni – e ai tagliandi delle Case, le verifiche periodiche non obbligatorie per legge, che ogni singolo proprietario della vettura opera, sono importanti per diversi motivi.
Il primo legato al desiderio di viaggiare con un veicolo efficiente e sicuro, il secondo collegato alla riduzione dei consumi, in quanto il maggiore controllo dell’auto prevede un risparmio alla pompa. Un altro motivo non di minore importanza, riguarda la circolazione con un basso inquinamento che permette una maggiore durata delle varie componenti dell’auto.
Ma quali sono questi controlli minimi all’auto?
I più importanti, da non sottovalutare mai, possono essere riassunti nella top five: controllo dell’olio, della batteria, della pressione delle gomme, del filtro e delle scadenze.
L’olio è il primo a rientrare nella black list delle cose che in molti non controllano abbastanza. È però importantissimo non attendere che il livello dell’olio motore sia insufficiente; con le opportune precauzioni e indossando i guanti – sia per limitare scottature in caso di contatto con le parti calde del motore che per non sporcarsi le mani – è bene controllarne il livello almeno una volta al mese e, se necessario, effettuare il rabbocco, in un tempo che va dai 5 ai 10 minuti.
I passaggi per il controllo dell’olio sono: l’estrazione dell’astina, la pulizia della stessa con uno straccio pulito o carta assorbente per capire se viene sporcato solo dall’olio motore, poi l’inserimento di nuovo a fondo dell’astina e il controllo del livello del lubrificante che deve essere compreso fra le due tacche: se è vicino al minimo, e se la vettura è moderna (e non usata per più di 150.000 km circa prima del più recente rabbocco), potrebbe esserci un problema.
La batteria è sicuramente un’altra parte dell’auto di cui si sottovaluta il controllo. Per evitare di rimanere fermi con l’auto, è importante spegnere la radio, le luci e tutto ciò che possa in qualche modo scaricarne la batteria, non solo dopo, ma anche prima dello spegnimento dell’auto, così da permettere alla batteria di potersi caricare già prima dell’arresto.
Il controllo della batteria si effettua con la verifica dei fluidi all’interno della stessa: all’interno di un piccolo foro c’è un codice colore che vi dice la carica attuale del dispositivo. I colori sono rispettivamente il verde, il nero e il bianco. Il primo colore indica che la batteria è carica, il secondo che è carica circa il 50% e che andrebbe ricaricata, e il terzo colore indica che la batteria deve essere sostituita. In caso di assenza di colore può essere utilizzato il tester: a cofano chiuso e a motore spento, si inserisce il cavo nero nella porta nera COM, e dopodiché, si inserisce il cavo rosso nella porta rossa V. Devono poi essere posizionate il selettore sul simbolo V corrente continua, impostando tester sul livello di tensione immediatamente superiore a quello della batteria. Basta seguire le istruzioni dello strumento, il Tester vi dirà il voltaggio della batteria.
La pressione delle gomme è un altro elemento che rientra nella black list delle cose non vengono controllate abbastanza. Il controllo della pressione deve essere svolto almeno una volta al mese e prima di lunghi viaggi. Vi è la possibilità di effettuare il controllo “a freddo” o “a caldo”. Con il primo metodo vi devono essere massimo tre chilometri di percorrenza, in modo tale che così la temperatura degli elementi non possa incidere sulla misurazione. Per il secondo metodo di verifica va previsto un incremento di pressione di 0,3 bar. I valori di pressione sono riportati dal Costruttore dell’auto sul libretto d’uso e manutenzione di ogni automobile sono riportanti tutti i valori.
Il filtro è sicuramente un’altra parte dell’auto ad essere poco controllato. Il buon funzionamento del filtro dipende dai posti in cui l’automobilista circola e dai kilometri percorsi e deve essere sostituito periodicamente, poiché qualora si intasasse non svolgerebbe bene il proprio compito. In genere viene cambiato dopo i canonici 10.000 chilometri o comunque indicativamente quando si sentono cattivi odori prodotti dall’auto.
Anche le scadenze non sono da sottovalutare; infatti dischi e pastiglie dei freni devono essere controllati ogni 10.000 km.
Oltre questi accorgimenti dettati dal virtuosismo personale col proprio mezzo, vi sono la revisione obbligatoria che prevede che le automobili debbano essere sottoposte a revisione per la prima volta nel quarto anno successivo a quello di prima immatricolazione, entro il mese di rilascio della carta di circolazione e successivamente, ogni 2 anni entro il mese corrispondente a quello in cui è stata effettuata l’ultima revisione, il tutto presso la Motorizzazione o presso le officine autorizzate.
Per quanto riguarda i tagliandi, sono le Case a indicare quando è il momento giusto. Di seguito alcune indicazioni: auto con tagliando ogni 15.000/20.000 km oppure ogni 2 anni; vettura con cambio olio ogni 15.000 km e tagliando ogni 30.000; macchina con tagliando ogni 30.000/50.000 km o 2 anni. Sempre più spesso, poi, la centralina di bordo, anche grazie ad alcuni sensori, è in grado di valutare da sé, in automatico, quando è necessario fare il tagliando.