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Tecnologia Audi: si recupera energia dagli ammortizzatori

Il segreto delle auto del futuro? Recuperare energia ovunque sia possibile. Oggi Audi ci sta provando con un nuovo progetto battezzato eROT che potrebbe rivoluzionare il concetto di “recupero di energia”. Cosa si vuol fare? Recuperarla dagli ammortizzatori. Già, perché sono migliaia i movimenti compiuti proprio dagli ammortizzatori dovuti alle irregolarità del manto stradale e ad oggi tutto quel ben di Dio di energia va perduta, tramite mera produzione di calore.

L’idea sarebbe quindi quella di sostituire gli attuali ammortizzatori posteriori con veri e propri motori elettrici – capaci di sopportare la continua compressione ed estensione del corpo vettura dovuta alle sconnessioni della strada. In questo modo l’energia raccolta verrebbe convogliata in un impianto elettrico a 48 volt e sarebbe in grado – “udite udite” – di generare da un minimo di 3 ad un massimo di 613 watt – col “minimo” in caso di manto stradale perfettamente liscio ed il “massimo” viaggiando su una strada dissestata! Immaginate quindi, considerata la condizione delle strade italiane – l’enorme potenziale che si potrebbe conquistare!

Scherzi a parte sono moltissimi i vantaggi tangibili emersi dai primi esperimenti Audi. Primo tra tutti l’impatto ambientale che con questo sistema consentirebbe di abbattere le emissioni inquinanti di altri 3 grammi di CO2 per Km.

Ma non solo. Anche il comfort ne beneficerebbe, in quanto la coppia di motori posteriori a far le veci di ammortizzatori si adatterebbe in tempo reale alle condizioni dell’asfalto percorso. L’assorbimento delle asperità rischia di essere eseguito quindi in modo molto più efficace rispetto ad una coppia di ammortizzatori tradizionali.

Tutto ciò ha un futuro operativo dalle umane tempistiche? A quanto pare sì. Da Ingolstadt hanno infatti confermato che a breve si dovrebbe passare ai test su vetture in serie, non ci resta che attendere.

Alessio Macaluso

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